LO STADIO
Spesso, purtroppo si danno cattive interpretazioni riguardo quello che è il valore dello stadio, per questo abbiamo deciso di illustrarvi inizialmente una panoramica sul “nostro” stadio e poi di darvi delle informazioni riguardo il suo vero valore…

Stadio Alberto Pinto
Caserta ed é situato ad est dal centro della città.
Lo Stadio Pinto è il maggiore impianto sportivo della città di
Di proprietà del Comune di Caserta, viene essenzialmente utilizzato per le partite di calcio casalinghe della Casertana, per l'atletica leggera e per concerti di musica leggera.
La storia del Pinto
Nel 1908 a Caserta nasce il calcio, e venne costruito il primo stadio che all'inizio si presentò in maniera particolare, poiché gli incontri di calcio venivano disputati sul verde prato della reggia vanvitelliana.
La prima gara vide impegnata la Robur Casertana con una formazione napoletana, con un campo di gioco insufficiente per accogliere i sempre più numerosi tifosi rossoblù.
Si decise così di trasferire il campo in Piazza D'Armi, l'attuale area ex MACRICO alle spalle del monumento ai caduti.
1936 venne inaugurato l'attuale stadio di calcio alla presenza delle massime autorità.
Originariamente, era un impianto ultramoderno dotato di una tribuna coperta in cemento armato capace di contenere circa 1500 spettatori però rispetto ad oggi, non aveva la pista d'atletica, le curve e il settore dei Distinti.
Al loro posto vi erano i settori "prato" frequentati per lo più da giovani.
Originariamente, era un impianto ultramoderno dotato di una tribuna coperta in cemento armato capace di contenere circa 1500 spettatori però rispetto ad oggi, non aveva la pista d'atletica, le curve e il settore dei Distinti.
Al loro posto vi erano i settori "prato" frequentati per lo più da giovani.

Panoramica curva nord
All'inizio degli anni Cinquanta lo stadio fu completato con la realizzazione delle curve, e del settore Distinti, unitamente alla pista d'atletica.
Lo stadio venne intitolato alla memoria del capitano di finanza Alberto Pinto anche ex calciatore della Casertana.
Un'altra sostanziale modifica del Pinto, arrivò alla fine degli anni Ottanta, con l'eliminazione delle vecchie reti ferrate che delimitavano gli spalti.
Al loro posto furono montate eleganti e "spessissime" vetrate, per consentire una piena visione del terreno di gioco anche agli spettatori che occupavano gli ultimi gradini dell'impianto casertano.
Con la promozione in Serie B della Casertana nell'anno 1990/91, lo stadio Pinto assunse l'attuale aspetto con la demolizione della storica Tribuna in cemento armato, per lasciar spazio ad una nuova Tribuna Centrale, dotata di oltre 4.000 comode poltroncine, numerosi box per la stampa dotati di ogni comfort e con l'aumento della capienza dello stadio Alberto Pinto a 15.000 posti circa.
LO STADIO DEVE ESSERE VISSUTO COME UN LUOGO DA VIVERE…
Lo stadio è parte della città?
Questa è la prima domanda che ci è venuta affrontando l’argomento: spesso lo stadio non è percepito come parte dei luoghi cittadini, come i teatri, i cinema, i parchi o i centri d’incontro, infatti la posizione spesso decentrata, la ridotta attività o la eccessiva specificità degli impianti, sono a volte degli ostacoli per i “normali” cittadini che, potrebbero frequentare il luogo, ma le motivazioni sportive non gli sono sufficienti anche perché spesso alcune persone lo interpretano come un luogo dove “sfogare” le proprie tensioni, lo stress che si è accumulato durante la settimana, un luogo dove potersi liberare delle proprie preoccupazioni:tutto ciò quindi spesso sfocia in violenza facendo perdere allo stadio il proprio valore, facendo perdere ai giovani la voglia di andare a seguire la squadra del cuore, creando nella mente dei più piccoli un’immagine negativa ed è quindi di “cattivo esempio”.
Eppure sappiamo che è un luogo “ingombrante”, occupa molto spazio, è costoso, necessita di continua manutenzione, ma è usato solo per un paio d’ore alla settimana e in quel periodo vede una forte affluenza di pubblico.
Pensiamo quindi che lo stadio vada quindi reinterpretato e vissuto come luogo di aggregazione, spazio privilegiato di incontro culturale e sportivo, parte integrante e viva della città.
Lo stadio deve essere uno spazio creativo, un luogo che propone una serie di occasioni di incontro, scambio e divertimento attorno all’evento principale: la partita di calcio.
Ma lo stadio deve essere anche un luogo dove le famiglie e i bambini possono incontrarsi, partecipare ad attività e interagire da protagonisti, contribuendo in prima persona a creare un clima di festa e di passione.
Lo stadio deve trasformarsi, con nuovi orizzonti, in una risorsa per i cittadini.
Lo stadio deve essere una casa, dove giovani e anziani possono condividere le stesse passioni, le stesse emozioni; a volte anche un luogo di rifugio dove ragazzi che hanno problemi possono trovare un po’ di pace ed evadere da quella realtà negativa che li circonda…un luogo dove i bambini possono sognare identificandosi nei loro campioni…

(STADIO MARACANA' -BRASILE)