
COSA E’ SUCCESSO DOPO
Il gesto al termine della partita Fiorentina-Inter è stato molto apprezzato, così il Consiglio della Lega Calcio ha stabilito che dopo la pausa delle
festività natalizie, a partire dal 12 gennaio 2008, al termine di tutte le
gare delle competizioni ufficiali della Lega Calcio, entrerà in vigore il
nuovo cerimoniale di saluto a fine gara, il cosiddetto “terzo tempo” diventerà una consuetudine su tutti i campi italiani. Già in passato, è stato fatto notare dal segretario generale della Lega, Marco Brunelli, i club avevano discusso dell'opportunità di adottare una qualche forma di cerimonia di chiusura delle gare e, in qualche occasione, si erano anche sperimentate delle iniziative. Era accaduto che si sperimentassero delle forme di fair play nel campionato Primavera, nei preliminari di coppa Italia e quest'anno nella giornata del fair play. Si era trattato di un saluto dei 22 giocatori richiamati nel cerchio di centrocampo dalla terna arbitrale, "un'iniziativa peraltro sfuggita alla maggior parte degli osservatori e degli spettatori e ritenuta dalle società troppo macchinosa". "Per quanto riguarda il cerimoniale che si è visto ieri a Firenze, questo era stato scartato perché patrimonio di un altro sport, il rugby, ha spiegato Brunelli, mentre per il calcio si cercava qualcosa di peculiare". Dopo la commovente e magnifica manifestazione di ieri a Firenze, però il mondo del calcio ha rotto gli indugi. Il calcio italiano avrà quindi una cerimonia di sportività e fair play che dovrebbe contribuire a svelenire il clima delle partite di calcio. Se ne studieranno le modalità, anche se tutto lascia pensare che si tratterà di un qualcosa di molto simile a quello che si è fatto a Firenze
LE REAZIONI
In molti si sono espressi positivamente sul gesto, dichiarandosi però contrari all'imposizione. Secondo Giovanna Melandri, Ministro per le Politiche giovanili e le Attività sportive, “ l'iniziativa promossa dalla Fiorentina di sperimentare il 'terzo tempo' al termine del confronto con l'Inter è un atto di fair play bello ed apprezzabile, mutuato da altri sport da moltiplicare e, se possibile, rendere permanente”.
Bedy Moratti, sorella del presidente dell'Inter, ha così commentato la scelta dei viola: “è stato bello vedere a fine gara i giocatori della Fiorentina attendere i colleghi dell'Inter per stringergli la mano. Ma non credo che una cosa simile possa essere possibile a Milano. A San Siro basta un rigore, una decisione dubbia per scatenare reazioni, mettere in pratica il cerimoniale del terzo tempo come nel rugby diventerebbe complicato”.
Anche Marcello Lippi si dichiara scettico sul rendere questo gesto obbligatorio: “gli applausi verso gli avversari in campo, anche se sono risultati vincitori, devono essere sentiti dalla coscienza di ogni singolo calciatore e non imposti dall'alto”.
E su questa linea si sono schierati molti altri rappresentanti del calcio.
Il tecnico dell'Udinese, Pierpaolo Marino, ha dichiarato: “il 'terzo tempo' è un'iniziativa lodevole. Anche se personalmente preferirei che queste manifestazioni avvenissero in modo spontaneo, senza imposizioni e obblighi”.
Gianluigi Buffon concorda: “ a livello educativo credo sia più che giusto farlo, però sarebbe dovuta essere un'iniziativa spontanea, come domenica a Firenze, e non un'imposizione delle istituzioni”.
Anche Roberto Mancini ritiene che dovrebbe essere una libera scelta, perché “magari uno a fine gara potrebbe essere nervoso perché ha perso e potrebbe farlo contro voglia”.
Delio Rossi, l'allenatore della Lazio, preferirebbe lasciare la libertà di scelta: “non trovo giusto il fatto che venga deciso dall'alto, meglio l'iniziativa dei giocatori, anche di un singolo”.
Mentre sul fronte romanista, Luciano Spalletti si dichiara favorevole: “il terzo tempo obbligatorio? Ottima idea”, perché ritiene che sia essenziale “mandare un bel messaggio di intesa, persuasivo verso chi ci vede”, anche se sottolinea che “bisogna sentirlo dentro”. Però tutto sommato non è contrario all'idea della Lega di renderlo obbligatorio.

ABETE, SAREBBE BELLO DEDICARE 'TERZO TEMPO' A RACITI
''Alla memoria di Licursi, di Raciti, di Sandri sarebbe bello dedicare sabato e domenica prossimi il famoso 'terzo tempo' alla fine delle partite: una stretta di mano tra arbitri, tecnici e calciatori puo' valere piu' di tante parole''. Queste le parole del presidente della Figc Giancarlo Abete che è stato presente a Catania alle manifestazioni ufficiali per ricordare l'anniversario della tragica scomparsa di Filippo Raciti: prima allo stadio Massimino dove è stata scoperta una statua dedicata all'ispettore di Polizia e poi in Cattedrale per il rito di suffragio.
E NOI COSA NE PENSIAMO
Il terzo tempo "obbligatorio": l'ennesima sconfitta per il nostro calcio
Al termine della partita Fiorentina-Inter siamo rimasti tutti piacevolmente colpiti dal finale della gara tra Fiorentina e Inter. I viola hanno salutato l'uscita dei nerazzurri vittoriosi con applausi e strette di mano. Abbiamo pensato che sarebbe stato bello vederlo su tutti i campi. Lo hanno pensato un po' tutti così la Lega Calcio (quella tenuta insieme con i cerotti da un Antonio Matarrese che non vuole più nessuno) ha pensato bene di rendere "obbligatorie" le strette di mano a fine gara.
Ora nel nostro calcio rendere omaggio a vincitori e vinti è un obbligo. Noi italiani siamo fatti così. Ci facciamo gli affari nostri, poi qualcuno fa qualcosa di buono e noi roviniamo tutto trasformando un bel gesto in un ordine. Vi ricordate cosa accade con l'inno italiano? Nessun calciatore azzurro lo cantava, poi dopo l'intervento dei politici sono diventati tutti cantanti. Qualcuno ancora adesso annaspa e muove la bocca in un becero playback, altri fingono pathos. Sapete perché? Perché cantare l'inno è un ordine. Ci sono calciatori che lo cantano perché lo sentono dentro. Gattuso, Buffon ci credono davvero. Gli altri poco e niente.
Pensate alla nostra squadra di rugby. Tutti gli stranieri naturalizzati cantano l'inno meglio di molti italiani (non solo calciatori). Lo fanno perché credono nella maglia che indossano, non perché costretti. Nella nostra nazionale di calcio qualcuno neanche ci prova. Ci sono sport e sport. Ci sono sport dove il cuore si butta in campo e sport dove il cuore si tiene nello spogliatoio. Dentro il portafoglio. Adesso ci sono gli applausi e le strette di mano. Ci raccomandiamo, da gennaio non sgarrate. E' un ordine.
E VOI COSA NE PENSATE
È giusto imporre ai giocatori questo saluto alla fine di una partita oppure in questo modo risulterebbe troppo forzato e perderebbe quella spontaneità che ha contraddistinto la scelta della Fiorentina?